In ore tormentose dopo il lavoro, io avverto di tanto in tanto, mio malgrado un senso di imbarazzo, quasi di vergogna. Faccio un lavoro serio? Penso a coloro, e sono una legione, che compiono un'opera incondizionatamente, direttamente utile: coltivano il grano e le barbabietole, costruiscono case, ponti e automobili, curano i bambini e otturano i denti, scrivono versi e lavorano nei laboratori, e sognano di essere utili agli uomini, sognano una felicità personale. Ma no, io non tradisco nessuno di costoro, non getto un'ombra sul loro onesto lavoro né sul loro sogno, e no tradisco me stesso, le mie possibilità (infatti è bruttissima cosa anche un tale autotradimento). Può darsi che il talento non mi basti per questo mio lavoro, non mi basti l'acutezza di mente e la capacità di generalizzazione, lo spirito di osservazione e la conoscenza della vita per il compito di fronte al quale mi ha posto il destino. Ma se io sono interiormente onesto non ho nulla da rimproverarsmi, e il mio lavoro dovrà risultare utile quanto il lavoro di un qualunque altro lavoratore (Andrei Sakharov) | |
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Ogni giorno c'è almeno un piccolo avvenimento che mi fa ricordare che la vita è meravigliosa